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Il 22 settembre ha avuto inizio la Conferenza Programmatica che dovrà decidere il futuro dei rifiuti nel Lazio

Il WWF: “se la Regione costruirà altri due inceneritori, la crescita della raccolta differenziata e il “porta a porta” rimarranno un sogno”

Il Presidente della Regione Lazio, nonché Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha aperto il 22 settembre, in una sala gremita di rappresentanti di enti locali, sindacati, imprenditori ed associazioni ambientaliste, la Conferenza Programmatica che dovrà decidere il futuro della gestione delle 8mila tonnellate di rifiuti prodotte annualmente a livello regionale (di cui oltre il 50% a Roma).

Nel suo intervento il Presidente regionale ha affermato che vanno superate posizioni preconcette e che vanno comunque fatti due nuovi impianti che bruciano rifiuti, di cui uno nella provincia di Viterbo e l’altro, probabilmente, a Fiano Romano.

Per il WWF “se la Regione costruirà altri due inceneritori, la crescita della raccolta differenziata e il “porta a porta” rimarranno un sogno” (vedi anche la posizione del WWF in materia di gestione dei rifiuti e alcune riflessioni a margine della "Giornata mondiale contro l'incenerimento", tenuta il 6 settembre scorso).

Altri hanno rilevato come sia paradossale che i due inceneritori già operanti nel Lazio (S. Vittore e Colleferro) brucino rifiuti provenienti in gran parte da altre regioni (Toscana, Lombardia, Veneto, Piemonte, Campania).

Durante la Conferenza si deciderà anche il futuro della discarica di Malagrotta e del gassificatore contro la cui costruzione da mesi protestano i comitati cittadini. Da decidere anche il via libera su due nuovi inceneritori da realizzare nella Provincia di Roma.

Il WWF è intervenuto nei giorni scorsi con una intervista del presidente del WWF Lazio rilasciata al Corriere della Sera nella quale viene lanciato l’allarme circa gli effetti sull’ambiente della termocombustione dei rifiuti, soprattutto a causa della produzione di diossina.

Di parere opposto l’ex-presidente dell’AMA, Mario Di Carlo che invece difende il processo di termocombustione e si dichiara scettico sulla possibilità di aumentare in modo consistente la percentuale di raccolta differenziata.

Di Carlo sembra ignorare gli ultimi risultati della ricerca sulle nanoparticelle, illustrate anche recentemente (13 marzo 2006) anche presso la Regione Lazio dal Prof. Stefano Montanari (www.nanodiagnostic.it); eppure l’equazione è molto semplice: più si alza la temperatura di combustione, più si riducono le diossine, ma contemporaneamente aumentano le polveri e diminuisce la loro dimensione (riescono ad arrivare al nucleo delle cellule). Al momento non esiste nessuna tecnologia in grado di filtrare le nanopolveri.

A quanto pare Di Carlo ignora anche i fallimenti della tecnologia di gassificazione: l’impianto della Thermoselect di Karlsruhe (la stessa tecnologia che verrebbe impiegata a Malagrotta) è stato chiuso da diversi anni in quanto non rispettava i limiti sulle emissioni (clicca per approfondimenti).

Il WWF, insieme alle Associazioni e Comitati riuniti nella “Rete Rifiuti” sostiene, invece, che è per mancanza di volontà politica ed incapacità amministrativa che ad oggi la percentuale di raccolta differenziata sia ferma all’8.6% nel Lazio, nonostante la normativa nazionale (legge Ronchi) prevede che entro il 2003 si fosse raggiunta la soglia minima del 35%.

settembre 2006

 

 

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1999 WWF Gruppo Attivo Roma XI